sabato 31 agosto 2019

# 9 - aforismi


Se vale la pena fare una cosa, falla male!
G. K. Chesterton

    Questo aforisma di Chesterton è stato per me incomprensibile fino a qualche anno fa, oggi ne comprendo meglio la portata e cerco di applicare alla mia vita quanto suggerisce. Cosa significa? Sembra essere un suggerimento per persone sciatte e menefreghiste che non hanno il minimo gusto per i lavori ben fatti.

    Ora, una cosa mi è molto chiara, la stortura che impedisce maggiormente di vivere bene è il perfezionismo, la pretesa rivolta a se stessi di non potersi permettere il minimo errore. Il perfezionista percepisce ogni ammaccatura e ogni intoppo al proprio lavoro come un intollerabile attacco alla propria bella persona, perché per i tipi come lui è matematicamente impossibile incorrere in errori, deviazioni o asimmetrie. Il perfezionista in fondo è un antipatico narcisista.

    Chesterton invece è di tutt’altro avviso, lui dice che se è bene fare una cosa è necessario che quella cosa venga fatta indipendentemente dall’esito che può avere. Se è giusto fare una cosa bisogna buttarsi in quell’opera con tutte le scarpe, i pantaloni e il cappotto, perché se vale la pena farla allora è necessario farla. Spesso l’esito positivo non dipende soltanto dall’impegno di chi si è sporcato le mani ed è per questo che ogni uomo che si mette all'opera è un eroe meritevole della medaglia al valore umano. Egli è come un guerriero che combatte per difendere le persone che ama, il nemico può anche essere più forte di lui e per questo può essere sconfitto, ma tale esito non è da lui minimamente considerato dato che combattere per difendere le persone care è l’unica cosa che vale la pena di essere fatta ed è per questo che la fa senza risparmiarsi. Questo è il giusto significato da attribuire all'aforisma del grande Chesterton.

    L’avverbio che nella traduzione italiana è reso con "male" può essere tradotto anche con "di brutto" o "grandemente" e sicuramente questo è il senso che bisogna dare all'originale inglese badly. Perciò se vale la pena fare una cosa allora è necessario farla di brutto, farla grandemente, con tutto se stessi.

    Domani è il primo settembre, le vacanze sono finite e il lavoro che mi spetta e che vale la pena di essere fatto, attende di essere realizzato così come Chesterton suggerisce: non vuole essere perfetto e impeccabile, ma vuole che io mi ci metta con tutti i miei neuroni, con tutti i miei muscoli e con tutte le mie ossa.
 




domenica 18 agosto 2019

#8 – Conosci te stesso



Nei discorsi tra confidenti e amici, un consiglio che spesso ci sentiamo dire da altri o che noi stessi diamo alle persone che orbitano nel nostro sistema, assume una forma di questo tipo: “Devi essere te stesso e fregartene di tutto il resto”. Essere se stessi che significa?

                L’uomo della Grecia antica che viveva un problema o che non sapeva come risolvere un dilemma, dopo essersi allacciato bene i sandali, si incamminava verso la Focide, alle pendici del monte Parnaso dove si trovava la città di Delfi. In quella città si trovava un grande tempio in cui alcune sacerdotesse lavoravano per conto di Apollo, esse erano aiutate da alcuni sacerdoti che vagliavano le richieste di coloro che giungevano per consultare l’oracolo. Se il poveraccio aveva tutti i requisiti poteva allora accedere nella camera segreta del tempio dove si trovava la sacerdotessa che avrebbe risposto al suo quesito. Il grande tempio di Apollo a Delfi era conosciuto in tutta la Grecia, isole comprese, e chi giungeva in quel posto, prima di iniziare tutta la trafila che lo avrebbe condotto al cospetto della sacerdotessa poteva ammirare estasiato la meravigliosa struttura architettonica dell’edificio. Sull’architrave del portale del santuario campeggiava, a caratteri grandi, una delle celebri massime attribuita ai sette sapienti che diceva: conosci te stesso. Questo era dunque il  primo suggerimento che riceveva il pellegrino giunto a Delfi e se non gli veniva consentito di porre il suo quesito direttamente all’oracolo, quella massima che aveva letto sull'ingresso del grande tempio,sicuramente gli sarebbe stata di grande aiuto per trovare la soluzione ai suoi dubbi esistenziali. Se il consiglio che spesso diamo noi (Sii te stesso) non si sa bene cosa significhi, “conosci te stesso” invece suona come un invito a iniziare un’avventura.

                Ecco il punto, noi vogliamo essere noi stessi e consigliamo agli altri di fare altrettanto, ma prima di essere chi siamo bisognerebbe capire chi siamo, oppure un’altra possibilità sarebbe quella di partire dall’interrogativo del pastore di Leopardi che si chiede: ma io che sono? Si tratta di una domanda enorme e vale la pena di vivere per cercare la risposta. Una risposta facile, chiara e immediata suona falsa alle mie orecchie, anche le persone più intelligenti e gli spiriti più elevati, avrebbero difficoltà nel darla. Credo che la migliore risposta da me sentita a questa domanda sia: “Boh”, oppure quest’altra che forse è migliore: “Wow”.

                Persino il filosofo Benedetto Croce era in difficoltà quando doveva scrivere di se stesso, in una pagina di diario dice: la verità è che io non saprei scrivere di me come individuo, delle mie intenzioni, azioni e sentimenti, senza urtare in due e contrari pericoli: l’accusa sistematica e la sistematica apologia. Certe volte, mi vedo tutto in nero: certe altre volte, tutto in bianco.

Una cosa è certa, tutte le risposte che ci diamo da soli quasi sicuramente sono errate, meglio seguire l’esempio dell'antico uomo greco che non aveva la pretesa di una risposta immediata, ma si metteva pazientemente in cammino per lunghi giorni verso Delfi. Un consiglio però mi sento di darlo, al giorno d'oggi non conviene dirigersi proprio a Delfi, quella città ormai è diventata un museo, la pietra dell'oracolo è stata messa sotto una teca di vetro e le sacerdotesse sono state tutte licenziate, bisognerebbe quindi trovare un'altra meta.

venerdì 9 agosto 2019

# 7 - L' inconcepibile universo


   L'Universo, com'è già stato notato in altre sedi, è un posto maledettamente vasto, cosa che, per amore di un'esistenza quieta, la maggior parte delle gente finge di non sapere.
   Molti sarebbero anzi pronti a trasferirsi in luoghi ancora più piccoli di quelli che riescono a concepire con la mente, e di fatto non sono poche le creature che lo fanno.

Duglas Adams, Guida galattica per gli autostoppisti, Milano, Mondadori 2019, p.232




# 12 - Artisti per la vita

  La ricerca della voce personale che sia in grado di comunicare e di esprimersi autenticamente è un compito irrinunciabile per l’uomo e cre...